NUTRIGENETICA

La parola genetica fa quasi sempre pensare esclusivamente alle malattie monogeniche (provocate da “mutazioni” genetiche e per le quali la terapia principale risiede nella diagnosi precoce), il cui rischio è assoluto indipendentemente dall'incidenza dell'ambiente nel quale viviamo. Queste malattie tuttavia si manifestano con una frequenza dell'1-2% nell'intera popolazione.

La maggior parte dei nostri geni invece assume un ruolo in una logica di interazione con l'ambiente, che rende l'individuo suscettibile a malattie multifattoriali e poligeniche (come il rischio cardiovascolare, diabete, osteoporosi, alcuni tumori) che vengono oggi analizzate attraverso l’applicazione della nuova genetica: interazione tra geni e l'ambiente nel quale viviamo.

Il progetto sul genoma umano (hgp), il programma internazionale consacrato alla sequenza e al decriptaggio del genoma umano nella sua totalità si è concluso con entusiasmo nel 2003. Sebbene ci vorranno ancora molti decenni per chiarire il significato biologico delle sequenze individuate, a partire da questa data siamo entrati nell'era post-genomica, caratterizzata dall'applicazione delle conoscenze genetiche alla vita quotidiana, ciò costituisce la base della medicina personalizzata.

Attraverso tali conoscenze siamo in grado di adattare l’ ambiente ai nostri geni: si tratta in pratica di sviluppare abitudini, stile di vita e terapie che meglio si adattano al nostro profilo genetico nell'ottica di migliorare la nostra qualità di vita e rimanere sani il più a lungo possibile. Noi tutti possediamo lo stesso numero di geni ma ognuno di noi è diverso dall'altro (basti pensare al colore degli occhi o dei capelli,...); questo porta logicamente alla conclusione che anche altre capacità del nostro corpo sono differenti tra soggetto e soggetto: metabolizzazione, disintossicazione, suscettibilità a specifiche malattie, reazioni avverse ai farmaci,... Questo fenomeno si spiega attraverso lo studio dei polimorfismi: ogni gene può esistere sotto forme diverse (poli= tanti , morpho= forma). Gli effetti polimorfi dei geni del metabolismo determinano in maniera significativa le nostre variabilità individuali in materia di risposta alle tossine (ecogenetica), nutrizione (nutrigenetica), efficacia dei medicamenti (farmacogenetica).

La farmacogenetica studia la variabilità individuale nella metabolizzazione dei medicamenti, per cui un soggetto sopporta meno bene alcuni farmaci rispetto ad un altro. L’analisi fa emergere quindi se vi sono farmaci che non vengono metabolizzati in maniera efficace e che possono provocare effetti collaterali importanti. Un'applicazione di routine della farmacogenomica potrebbe salvare più di 2milioni di persone attualmente soggette a reazioni avverse da farmaci in un paese come gli stati uniti (fonte: fda – iom report, 1999).

La nutrigenetica studia le nostre variabilità genetiche in rapporto agli alimenti (food-gene interaction). Alcuni alimenti possono essere implicati nello sviluppo di alcune malattie, mentre altri (come ad esempio l'aglio, l’indolo-3-carbinolo presente nelle crocifere o la curcuma) possono stimolare a livello genetico la fase di disintossicazione e contribuire a prevenire malattie degenerative, tumorali o malattie croniche. La nuova genetica contribuisce in maniera significativa alla prevenzione personalizzata: il miglior trattamento, il miglior stile di vita, le scelte migliori per ogni paziente (nel limite delle conoscenze attuali). Ad esempio, se dovesse emergere che le vie di detossificazione non funzionano in maniera ottimale, l’eventuale terapia medicamentosa che il paziente assume verrebbe riconsiderata educando il paziente ad evitare sostanze tossiche ed integrando nutraceutici specifici che stimolano a livello genetico la via metabolica "Difettosa".

È necessario comprendere che non si tratta di un inevitabile destino: siamo oggi in grado di accedere, attraverso un approccio individualizzato, ad una miglior conoscenza dell'individuo per aiutarlo a vivere più a lungo in salute.

Per riassumere quindi, non possiamo modificare la struttura dei nostri geni, ma possiamo modificarne l'espressione attraverso il cambiamento dell'ambiente nel quale viviamo (individuazione/selezione/ev .Riduzione di medicamenti, sostante tossiche, inquinamento, alimenti, credenze limitanti e comportamenti nocivi) e attraverso l’ottimizzazione della risposta cellulare (individuazione/selezione di credenze e comportamenti rafforzanti, integratori, rimedi omeopatici e fitoterapici con relativi dosaggi personalizzati). Il nostro rischio di sviluppare determinate malattie è relativo e può essere modificato.

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